Una volta mi firmavo SanVoltaire, senza pretendermi un santo cattolico.
La Rivista MicroMega 8/2020 pubblica il breve trattato di Voltaire Sull’anima, edito nel 1775, i cui termini sono “Dio” (il cosiddetto “deismo”) e “anima”.
Il mio pensiero, e con esso la mia lingua, si è liberato di quel tumore linguistico che è la parola “Dio”, e di quella sua metastasi che è la parola “anima” (rifiuto la parola “ateismo” perché è ancora tumorale):
questo mio poverissimo intervento consiste nel consigliare a Voltaire di fare come me, con una chirurgia rimasta millenariamente impossibile, anche all’Illuminismo.
Dal mito cristiano apprendo che Dio non godeva di buona salute:
tanto da pensare la soluzione di farsi uomo, coltivata come profitto fino a mantenersi tale anche nella resurrezione:
uomo non natura (parola millenariamente disastrosa).
Era il passaggio al pensiero come sovrano, superiorem non recognoscens, legislatore, mobile nel muovere.
E’ da Freud che ricevo inauguralmente la Scienza del pensiero (in quanto capacissimo di fare anche il peggio, come si constata).
lunedì 21 dicembre 2020