Il pensiero è azionabile, scrivevo martedì scorso, perché è un’agenzia legale, azionabile a produrre leggi:
lo sapeva bene Kant, che ne ha prodotto l’imperativo categorico, in cui Freud non ha esitato a riconoscere il superio:
a nostra volta dovremmo riconoscere che Kant ha vinto.
La nostra azione principale è la premeditazione delle leggi della nostra azione.
Risiede in questa premeditazione l’alternativa tra innocenza e non innocenza:
innocente può esserlo il pensiero.
giovedì 13 febbraio 2020