Una volta c’era il suffragio censitario, in cui il diritto di voto esisteva solo al di sopra di un certo censo o ricchezza:
non era molto equo però era realista, a paragone dell’ipocrisia del suffragio universale in cui tutti sono uguali ma alcuni più uguali di altri (per esempio con più privacy di altri).
Ciò non toglie che anche i ricchi possano essere bestie (non animali) come il popolo (non animale).
Volevo soltanto illuminare un’ipocrisia della democrazia (che pure sottoscrivo).
Nella disparità censitaria il pensiero di nessuno è san(t)o.
giovedì 12 settembre 2019