Sabato-domenica 25-26 novembre 2017
in anno 161 post Freud amicum natum
La parola “Diario” sarebbe sinonimo di “Giornale” o “Quotidiano”, salvo la differenza umiliante e offensiva che è fatto per il cassetto (o “sotto il moggio”).
Sono per un giornalismo individuale fatto di frasi confezionate cioè intelligibili per tutti, così’ da passare finalmente da inefficaci e sconfitti “diritti umani” all’essere personalità giuridiche, come le Istituzioni:
è questa l’uguaglianza, non quella di reddito quando questo non è così basso da staccare il pensiero dal corpo finalizzandolo alla sopravvivenza biologica.
L’ho pensato per la prima volta molti anni fa quando mi sono chiesto efficacemente che cosa è un’analisi (freudiana):
è il passaggio dal Diario al … Diario, potrei anche dire alla Politica o all’universo senza bisogno di andare in Parlamento o in un Partito, e senza per questo ritirarmi a vita privata:
la psicopatologia è vita privata.
Non c’è “Piccolo principe”, questa espressione è la puerilità della bestemmia contro gli uomini:
è il racconto forse più commercializzato della storia.