PRIMA PAGINA

Sarebbe da prima pagina la notizia di che cosa è l’inconscio.

“In-conscio” significa pensiero, che è un’agenzia formativa in due forme, una prima forma operante distinta da una seconda forma operante (non beneficamente) detta “coscienza”.

Questa seconda opera con duplice operazione, omittente e sistematizzante, omette la prima (l’ omissione iniziale è detta “rimozione!”) e sistematizza l’omissione, e lo fa coscienziosamente:
donde la regola o norma psicoanalitica come regola di non omissione e non sistematizzazione, che pone in vigore la prima forma di pensiero (ecco che cos’è la psicoanalisi).

La prima opera positivamente (dal verbo “porre” come in “diritto positivo”) e ordinativamente (produce legami come in “ius semper condendum ossia edificando in continuazione):
non è coscienziosa cioè conservativa ma accurata cioè progressiva.

Nell’adulto ancora giovanissimo, ma già nella seconda infanzia, l’inconscio-pensiero è ridotto in cattivo stato, e precisamente umiliato, non osa pensare la propria dignità e facoltà nell’universo, talora pensa coscientemente la propria umiliazione, ridendo dove non c’è nulla da ridere.

La prima forma di pensiero ha un Principio costituzionale noto come “Principio di piacere” cioè di profitto:
nel Simposio della Società Amici del Pensiero dell’ultimo anno ne abbiamo parlato come del Principio di una Civiltà dell’appuntamento.

Risulta che pensiero non è anima, e che non c’è anima:
dopo Freud l’anima è ciò che è sempre stata, una patacca platonica, una credenza della coscienza.

mercoledì 12 luglio 2017

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