La libertà come “valore” è il valore dei poveri, elargito alle masse con un civile sogghigno mascherato, poco panem e niente circenses.
Se questa parola significa qualcosa, significa che c’è chi può (verbo “potere”), che qualcuno si permette, cosa rara fuori violenza.
Il nemico di questa libertà ha un nome tradizionale, quello di “invidia”.
Il potere sta di casa nel Diritto come il regime del permesso giuridico, non concesso:
il Diritto – nella misura in cui è, misura ristretta – è l’Ordinamento del verbo potere.
venerdì 9 giugno 2017