Il pensiero provvede al moto del corpo nell’universo dei corpi, fino a quel riposo momentaneo che chiamiamo anche soddisfazione:
questa esperienza è già del bambino, non ha età anagrafica.
Non è meno esperienza il fatto che questa unica provvidenza incontra ostilità o indifferenza.
Chiamo amore l’amicizia o favore per questo pensiero:
“amore” è un nome fungibile del pensiero stesso quando si è fatto ordinamento (universale) del favore, non beneficenza né riformismo.
Non parlo d’altro che del principio di piacere, che nel farsi ordinamento si riedita come principio di realtà:
nella sua prima edizione è ingenuo, esposto all’ostilità, che un giorno potrà assumere attivamente, nocentemente.
giovedì 6 aprile 2017