SCHIAVITÙ PERDUTA

Uno schiavo (vedi antica Roma) ha lavoro, vitto, alloggio, cure, qualche moneta perfino, mentre un povero non ha neppure la schiavitù:
e non per questo c’è qualcuno che si prenda la briga di abbatterlo come un cane.

Se ci fosse miseri-cordia non lo ingiurieremmo fino al punto di chiamarlo “libero”, in nome della “dignità umana” e della “sovranità popolare”.

Abbiamo bisogno dei poveri, un bisogno sistemico:
il reddito di cittadinanza, al posto di abbatterlo gli riconosce questo servizio disconosciuto, non contrattuale e non schiavistico.

giovedì 23 marzo 2017

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