E’ la psicopatologia (nevrosi, perversione, psicosi):
atto deforme a difesa dall’angoscia come minaccia di perdere l’oggetto “amore” perduto da sempre, oggetto in-forme, “oggetto” senz’altro, soggetto senz’atto, pensiero perduto.
Esso può installarsi nel pensiero, ci in-amora, siamo in-amorati come da un’in-vasione militare o virale imposta oleosamente, scivolosamente, dolcemente.
E’ della stessa famiglia ideale – Ideale opposto a formale – del “Bene” platonico.
Psicopatologia significa che non c’è pietà per l’amore, lo diceva la doppiezza di Dante:
“Amor – ch’al cor gentil ratto s’apprende [si attacca come per contagio virale] – , ch’a nullo amato amar perdona …”:
non c’è pietà per l’ingenuità senza innocenza:
è da bambini che ci si ammala.
Io conservo la parola “amore” per il formalismo dell’innocenza (vedi Innocenza dell’amore?, sabato-domenica 25-26 marzo).
martedì 28 marzo 2017