Intendo la galleria dell’invidia:
facilmente costruibile con le mimiche di numerosi personaggi intervenuti negli ultimi mesi.
Questo partito non governa, controgoverna.
Non dialoga ma sproloquia sempre ossessivamente la parola “dialogo”, senza meta, così che “imprese di gran portata vengono dal loro corso deviate e perdono il nome di azione” (Amleto sulla coscienza).
L’invidia ha una mimica ma non è un’emozione, è un affetto, una forma dell’atto, stringe l’oggetto come un nodo scorsoio, come la corda del boia.
La patologia fa politica come un partito (trasversale):
perlomeno anch’essa testimonia che le Costituzioni sono due.
venerdì 9 dicembre 2016