Questo lo dice l’agiografia:
ma io non mi fido molto dei fanti, preferisco scherzare coi santi a condizione di estrarli dalla loro censura agiografica, che fa la stessa brutta figura che fa fare loro, si pensi al “poverello” e relativi pidocchi (vedi Santi e pidocchi di giovedì 23, e si confronti Franz di Altan, 1981).
Il santo è uno che ha una buona idea senza causalità, privo di grammatica generativa chomskiana, privo di matrice anche se ha madre.
Ne ho ricavato l’espressione “san(t)a sede” per l’individuo umano come istituzione, legislatore, persona giuridica sempre censurata.
venerdì 25 novembre 2016