MONODÌO

Bei tempi quando bestemmiavamo:
ma ormai è perfino appannato il ricordo del vecchio buon “porco …!”, e più ancora quello della sua condensazione milanese “cudìu!”, che a volte io esclamo con tradizionalistica soddisfazione ma in fondo per sentimentalismo:
erano tempi di fede, in cui avevamo ancora Qualcuno con cui prendercela.

Ma non mi rassegno a non innovare, a rinunciare a un equivalente progredito, e ho avuto successo:
ho trovato “monoDìo”, approfittando della parola “Dio” che nel Credo cattolico resta come remoto residuo linguistico solo per designare in un colpo solo tre distinti individui o persone chiamate Figlio-(Gesù), Padre, Spirito, o Trinità:
se esistessero ognuno dei tre penserebbe trinitariamente, cioè autonomamente per un’unica Azienda:
la mia bestemmia, o anatema, riguarda “Dio” sublimato da residuo linguistico ad annullamento totalitario della terna in un “mono” che non ha neppure sostanza di pensiero (salvo mala-fede).

Peraltro sono in buona compagnia, perché anche Gesù se la prendeva con i Greci ossia con il monoDìo.

lunedì 16 maggio 2016

 

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