Sabato domenica 27-28 febbraio 2016
in anno 159 post Freud amicum natum
Essa è resa presente dalla battuta di Altan su la Repubblica di ieri:
– Stralciato l’obbligo di fedeltà.
– Ah, e si può trasformare il matrimonio in unione civile?
Essa piomba in un dibattito-poltiglia a livello mondiale, identico in opposti schieramenti, in cui non deve sfuggire che il pensiero gay si è fatto paladino della famiglia tradizionale con la sua base ideologica, la legge naturale, e la sua base metafisica, l’amore:
comicità dissimulata ma presente, mancano solo le torte in faccia.
Esplicito solo un caso di ridicolo, quello del poverino o poverina cui la Civiltà non riconosce il diritto umano di avere un bambino, e che piange tutte le sue lacrime per l’ingiustizia:
non sono però del tutto contrario alla stepchild adoption ma solo dal punto di vista del bambino, che infatti alla morte dei genitori di qualsiasi sesso o gender avrà eredità doppia, e i soldi non hanno né sesso né gender.
Gli ultimi decenni hanno congiurato a che la battuta di Altan diventasse storicamente realistica, e non scandalosa, cioè il ripensamento radicale dell’istituto famigliare:
infatti il meno che si possa dire è che l’esperienza secolare e millenaria della famiglia non è esaltante per l’umanità.