Ma perché?, tenuto anche conto che questi mercanti vendevano robetta, animaletti da sacrificio, immaginette diremmo noi, gadgets sacri o profani intorno al Tempio:
risposta, perché disegnavano una linea tra sacro e profano, una linea chiusa (il “sacro”) che spezzava l’universo del mercimonio universale:
in cui “Dio” stesso è il mercante della sua offerta, e solo come tale degno di considerazione, com’è giusto e reale:
come dice il Padre Nostro “Dacci ora il pane quotidiano” (naturalmente la cosa si fa complessa).
Significa che ci sono solo affari, non fuori o dentro ossia gli affari torbidi dell’interiorità:
trasparenza del mercimonio universale, che l’iniquità non vuole.
I poveri – bidonville o favela – sono i tagliati fuori dal mercimonio.
Gli intellettuali peccano, il loro peccato è l’occultamento dei loro affari, che negano.
La psicoanalisi – regola di non omissione e non sistematizzazione – moralizza il mercimonio universale, palesando i cattivi affari.
mercoledì 20 gennaio 2016