Ma che cosa ci hanno raccontato?:
tra molte altre, che il bambino sarebbe animista, attribuirebbe un’anima ai corpi della natura, per esempio al tavolo.
Prima il fatto:
capita che il bambino ancora basso di statura urti col capo il bordo del tavolo e si faccia male (un po’, neppure tanto):
si osserva che si comporta da offeso (non prevale il dolore) e che inveisce contro il tavolo, talvolta prendendolo a pedate.
Interpretazione psicologica delirante del comportamento:
il pensiero animista del bambino attribuisce al tavolo l’intenzione di colpirlo (?), lo imputa di ciò e lo sanziona.
Ma da quale cappello lo Psicologo ha estratto il coniglio animista per proiettarlo sul bambino?:
vero che il bambino ha imputato e sanzionato, ma chi?:
non il tavolo animizzato dallo Psicologo, ma noi genitori:
infatti noi gli abbiamo dato l’assicurazione di proteggerlo e siamo venuti meno alla promessa, donde correttezza di imputazione e sanzione perché il pensiero del bambino ha registrato la promessa.
“Promessa”, parola imprudente salvo che uno sappia veramente che cosa sta facendo.
martedì 15 settembre 2015