I poteri pubblici, Stato e Governo, assomigliano sempre più a quelli dei comuni mortali, sono magri come un cane affamato:
la fede in essi si risveglia solo di fronte alle iniquità meglio ancora se efferatezze, e in questo senso l’ISIS ha il merito di rinverdire la nostra fede illanguidita.
Assistiamo a fatiche inenarrabili per abborracciare lì qualche modesta e sensata riforma, con partiti che si spezzano accusando il cumulo di poteri eccessivi in mezz’etti di potere per una breve stagione politica:
non avevo ancora visto tanta invidia al comando su scenario politico.
I conversatori di politica si trovano a corto di argomenti:
piuttosto che abbaiare potrebbero prendersi un anno sabbatico.
Una volta disputavamo sul Medioevo come epoca ferma:
la nostra con la sua velocità elettronica mi sembra catatonica.
mercoledì 2 settembre 2015