Ho scritto ieri del governare (l’economia), e perfino che in questo c’è del caos (ciò mi sembra inconfutabile, visto come va il mondo):
suggerisco di correlare il caos con un aggettivo che ha impazzato e continua a impazzare in religione e economia, “Grande” in opposizione a “piccolo”:
c’è molto da imparare da questa opposizione.
Freud ha stabilito la celebre terna delle “professioni ‘impossibili’ ” (n.b.: impossibile = insoddisfacente), Governare Educare Psicoanalizzare (Analisi terminabile e interminabile, 1937), la terza delle quali si collocherebbe – ma non per Freud dato che le allinea – nel “piccolo” rispetto al “grande” delle altre due.
Al solito, Freud è stato preso come un po’ depresso nel darci questa triste notizia, però anche come realistico e modesto (è l’ambiguità della frase “si fa quel che si può”) nei riguardi del suo stesso programma.
Senonché è proprio qui che è arrivato Freud:
a introdurre un principio d’Ordine universale a sede individuale, per il quale conclusione (= soddisfazione) è un atto individuale, che non dipende dal governo di società, educazione, cura:
non bisogna perdere tempo a domandare al Governo ciò di cui non è competente, ossia di promuovere l’individuo e, a mio parere di credente, neanche a “Dio” (che neppure si sogna di governare, educare, curare):
il quale, secondo la Religione, promuove le masse non l’individuo:
la Modernità stessa all’individuo non era arrivata, prima di Freud.
Si può ricominciare a pensare, o come dicono gli economisti a ragionare.
PS
Il suddetto principio d’Ordine è stato così riassunto recentemente da Maria Delia Contri:
“Il principio di piacere è principio di con-venienza, a un tempo principio economico e principio giuridico, normante i rapporti”.
giovedì 11 giugno 2015