Ho già effettuato diverse riabilitazioni, come quella dell’ambizione, della difesa, della voglia come sinonimo di desiderio, dei sessi come componenti il pensiero della legge (non di “la sessualità” né di “il sesso”, che è una Teoria sconcia designata anche con meritata grossolanità dall’italico “il c…” che come il “fallo” non designa affatto il pene), del potere, dell’interesse, della normalità sottratta alla statistica e alle imposizioni civilizzate, e la serie non è finita.
Il “fallo” o “c…” designa l’abolizione della differenza sessuale, la monosessualità in testa:
è con dispiacere e disappunto che annoto che anche molte donne sono delle teste di fallo.
Non faccio apologia dei sessi solo perché essa deriva per luce riflessa dalla loro posizione nel pensiero (triangolazione).
Contro la sua tradizionale diffamazione morale riabilito l’egoismo, che nella sua autonomia soggiace solo all’ec-citamento o vocazione come causa del desiderio:
nella salute è partner, che se è tale è tanto più benefico quanto più egoista;
nella patologia elabora la parte difensiva di questa (non piacevole e non gentile).
É nella patologia che va male per l’egoismo, e che lo si diffama.
É nella patologia che gli si oppone la buffonata morale dell’altruismo.
La permanente guerra mondiale è sull’io.
giovedì 9 aprile 2015