“Siamo sempre più intelligenti” è il titolo di un recente articolo [1] sull’economia intellettuale dell’umanità (“crescita” del QI) secondo la Psicologia:
ricorda il titolo di quel vecchio film “Poveri ma belli” (Dino Risi, 1957), il danno e le beffe, consolazioni ingiuriose.
Provate a pensare la qualità dell’atto intellettuale di chi un giorno si svegliasse − “Svegliati!” diciamo a qualcuno che vorremmo vedere più intelligente − realizzando quanto è stupido:
migliorerebbe anche la sua economia materiale, perché l’intelligenza riguarda gli atti, la loro composizione.
Cambieremmo la Civiltà se avocassimo alla nostra competenza individuale il giudizio “Intelligenza” di cui restiamo espropriati.
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[1] Maria Novella de Luca, Elena Dusi, Siamo sempre più intelligenti, Repubblica martedì 3 marzo.
giovedì 5 marzo 2015