ossia della ricchezza al potere, perché il potere viene dalla ricchezza:
ovviamente sto parlando della massima tra le contraddizioni umane:
poiché non esistono contraddizioni animali, come ha potuto Aristotele, quello dell’“animale politico”, non tenerne conto?:
l’animale non produce ricchezza né legislazione (ovvietà), solo l’uomo.
Lo fa già il bambino che – ma non lo dimostro più – al più tardi a due anni di vita ha battuto Mozart due volte.
Non sto a rammentare il titolo dell’opera più celebre di Adamo Smith, che va collegata al “punto di vista economico” di Freud.
Il pauperismo morale della nostra epoca si oppone al mio elogio:
che si associa all’osservazione che non si possono amare i poveri, che l’amore è cosa da ricchi.
Ho già commentato il detto:
“a chi ha sarà dato, a chi non ha sarà tolto anche quello che ha”:
ignobile?
L’umanità risulta uno spreco:
il peggiore punto di vista sull’uomo è quello sindacale, rivendicativo.
Insoddisfazione assicurata, e anche patologia assicurata.
La prima ricchezza è il pensiero (o principio di piacere, o “pulsione”):
è il pensiero la meta-fisica, chiamata da Freud meta-psicologia.
mercoledì 12 novembre 2014