LE MIE TRE TOP THREE (SONGS). LA LEGGEREZZA DELL’OGGETTO

Esse sono:

  1. Viva la pappa col pomodoro (Rita Pavone, Rita Wertműller, Nino Rota)
  2. Mi scappa la pipì papà (Pippo Franco, Bruno Tibaldi)
  3. Non correre papà (Renzo Arbore), vedi “La mamma è morta già sull’autostrà”, “É tutto spiaccicà sull’autostrà”.

Nei tre casi l’oggetto non occupa il mio pensiero fissamente (melanconia, pesantezza dell’oggetto la cui “ombra cade sull’io”), ma solo per il momento effimero del suo affacciarsi:
il principio di piacere non è il catalogo dell’oggetto del piacere, e questa distinzione fa virtuoso l’effimero, perché è questo la vita quotidiana, perfino oraria, del principio.

Quanto a mamma e papà morti spiaccicà, non solo ciò implica la distinzione tra l’effimero del lutto e l’eterno infame della melanconia (che per instaurarsi non aspetta neppure la morte dei genitori), ma c’è una finezza decisiva in più:
se mai c’è un momento in cui un figlio potrebbe amare i genitori (“onorarli” malgrado tutto, come dice il Comandamento, è un’altra cosa), è quello in cui essi vengano pensati nella loro esistenza indipendente da questo ruolo (o “significante”), ossia quando “mamma” e “papà” muoiono senza bisogno di morte personale:
meglio sarebbe se non fossero mai cominciati, se fossero rimasti uomo e donna nell’uguaglianza senza in-differenza.

Il “complesso edipico” li ha come uomo e donna, non mamma e papà.

Ogni nevrotico potrebbe dire “non ho mai conosciuto i miei genitori”, e così facendo inizierebbe a realizzarli come nevrotici pari suoi, cioè inizierebbe a guarire:
“mamma” e “papà” sono solo due errori linguistici.

“Padre” è un reliquato linguistico per “eredità” o possesso legittimo:
del quale continuiamo a non sapere quasi nulla.

É notevole che è il ruolo – parata, sfilata, Teoria, “significante” cioè stupidizzante – a creare l’oggetto, e me come soggetto della parata, commedia:
ecco la commedia “soggetto/oggetto” della filosofia, commedia senza atti ma con tanti drammi:
“isteria” è solo il nome dell’inizio della commedia.

 lunedì 21 luglio 2014

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