Società nell’amicizia del pensiero
L’umanità soffre per l’inimicizia al pensiero:
individuale perché non ce n’è alcun altro, quello da cui procede ogni moto, anche quello del servo, che non è mai tanto servo da essere solo servo:
Freud ha individuato l’iniquità di questa sofferenza nella sistematizzazione di un’omissione coatta, come fatto di cultura così come di psicopatologia (nevrosi, psicosi, perversione).
La terapia di questa (“psicoanalisi”) è un’applicazione di un Ordine nuovo rispetto al vecchio del Sistema.
Ho già distinto tra pensiero comune, amico, Ordine, e pensiero unico, imposizione sistematica e patogena.
Il minimo che ci si possa attendere da uno che si è formato da psicoanalista come caso particolare, è che aspiri a fare Società con altri come lui:
non una Società psicoanalitica cioè del caso particolare.
L’ho chiamata “Società Amici del Pensiero”.
mercoledì 21 maggio 2014