Intendo la mia, infatti preparo quasi quotidianamente dei piatti intellettualmente commestibili, e infatti almeno qualcuno li mangia, me compreso che mangio di tutto, da ogni cucina che alimenti.
La più comune obiezione umana è all’intelletto come organo di alimentazione e digestione, cioè è anoressica:
l’anoressia comunemente intesa ne dipende.
La mia cucina ha come ingredienti dei fondamentali, i materiali variano come le materie scolastiche o giornalistiche.
L’udito, come l’occhio leggente, recepisce non diversamente dalla bocca, c’è precocemente “pulsione” uditiva insieme a quella orale:
l’uomo nasce intellettuale.
La storia del pensiero, storia di intellettuali, andrebbe riscritta avendo come riferimento la commestibilità:
vi sono cucine che distruggono l’organo, si chiamano anche veleni.
PS
Come cuoco mi capita di fare lo chef, ma questa è l’unica accezione potabile di “capo”:
di solito il capo comanda, e il comando ha le gambe corte, l’Ordine non è imperativo.
mercoledì 30 aprile 2014