GUARIGIONE? VABBE’

Molto presto si è obiettato alla psicoanalisi di non guarire (verbo transitivo).

Lo stesso Freud non è stato autoindulgente (per esempio il Caso Dora), e nulla è stato più lontano da lui delle esortazioni “forza ragazzi!”, “ce la faremo!”, “ancora uno sforzo!”.

Ha perfino scoperto, e ammesso, la reazione terapeutica negativa, con la quale sembrerebbe dire “abbiamo ragione nel fallimento”, insomma consolazione razionale (“pessimismo della ragione”) che apre al divino:
“un Altro ce la farà”, vabbé! se non la libertà almeno la Grazia!”

Ho già fatto osservare che povero Dio!, ve lo vedete alle prese con l’isteria entrata in Paradiso!, meglio l’ateismo:
con la perversione in Paradiso va anche peggio, i Teologi non si sono accorti che c’è anche la Teologia perversa:
“vabbé!” (sembra niente, appunto).

In generale gli psicoanalisti se la sono cavata “mollando” Freud:
peccato.

Per ora osservo il consenso generale nella rinuncia perversa al concetto di guarigione:
e ho sempre dato ragione a Freud nel mantenere che lo psicoanalista è un Medico, Arzt.

lunedì 31 marzo 2014

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