“Psicoanalista” designa una vocazione, “Medico” no.
A ragione Max Weber designava con “Capitalista” una vocazione:
secondo lui come secolarizzazione di quella benedettina.
In tedesco “Beruf” significa sia vocazione che professione, da tenere ben distinte:
la distinzione è praticamente-moralmente importante:
Freud osservava che pensare la Medicina come vocazione (“fare del bene all’umanità”) è sadico.
“Psicologo” non designa né vocazione né professione, ma incompetenza titolata:
se a volte è competente, è solo perché ci ha messo del suo, liberamente da “formazioni” supplementari.
Prima o poi vorrei dire la mia sulle vocazioni religiose.
Ci sono altre vocazioni?:
in ogni caso, la lettura – non lo studio – è di ordine vocazionale.
martedì 25 febbraio 2014