LI VOGLIO MORTI!

Chi?, i morti!:
li voglio morti! (non voglio morto nessun altro).

E che non ritornino!, perché questo ritorno si chiama melanconia, come quella di Antigone, che produce solo danni, e funesti.

In tutte le patologie troviamo dei morti che non sono mai morti, che hanno lasciato in eredità i loro debiti, e senza beneficio d’inventario per i superstiti:
i morituri farebbero bene a pensarla come me, invece di restare munifici dei loro sospesi che chiamano “anima”.

In fondo l’idea di Purgatorio cioè di psicoanalisi post-mortem – che se la vedano loro! – è un’idea sana:
ogni vivente con genitori viventi dovrebbe immaginarseli in psicoanalisi (io ci immagino anche il Papa, e non per s-paparsi).

Nei primi secoli i cristiani avevano ancora del buon senso quando sostenevano che Gesù era morto realmente, contro i docetisti che opponevano la sua morte come finzione, divina naturalmente.

Ma anche nell’Arte sacra non è andata bene, con tutti quei piagnistei delle Pietà e delle Matres dolorosae (essenza della maternità ?!, si sa che le mamme piangono):
nell’Amleto c’è anche un Pater dolororus:
il Diluvio universale è rimasto come lacrimazione universale:
mio padre aveva un buon repertorio di battute tra le quali “E pianse pianse fino alle lacrime …!”

Poi anche i cristiani sono finiti, come i docetisti, nel “non è vero niente” cioè Dio! Dio! Dio! Dio! Dio! Dio! Dio!…, vedi Islam forever martedì 4 febbraio.

Le angosce sono di vita, non di morte.

(per questo articolo sono stato aiutato da una seduta)

venerdì 7 febbraio 2014

THINK!

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