Mi piace questo Deuteronomio 32, 20:
“Nasconderò loro il mio volto
per vedere che cosa gli accadrà”
(o: “come andrà a finire” in quanto a End, Ziel, meta),
cioè per vedere che cosa sapranno farsi del fatto che hanno la mia stessa Costituzione (“a immagine e somiglianza”), e non per vedere malignamente (indifferenza o ostilità) che andranno in malora.
Ma anche nel caso della malora, si tratterebbe pur sempre di un andar male di risulta, relativizzato a questa stessa Costituzione, che risulterà così confermata, diciamo come beneficio secondario.
Trovo interessante un “Dio” inutile, che non fa beneficenza, non oblativo o misericordioso, e che, se esistesse, sarebbe per avere vita propria cioè per avere cura del proprio principio di piacere:
data l’universalità di questo, mostrarcelo sarebbe l’unico modo per eventualmente soccorrerci in caso di nostra debilità mentale allo stesso livello.
lunedì 20 gennaio 2014