Sabato domenica 14-15 settembre 2013
in anno 157 post Freud amicum natum
Ma non c’è stato nessun dialogo, almeno tra un “laico-moderno”, Eugenio Scalfari, e Papa Francesco.
Scalfari infatti si è connotato con un dogmatismo oscurantista che non ha eguali:
lui stesso lo ha dichiarato:
“l’origine animale della nostra specie”, “noi siamo una scimmia pensante”.
Non mi ripugna affatto l’antecedenza evolutiva della scimmia, ma quanto al nostro essere un composto animale (“animale razionale”) si tratterebbe quantomeno di dimostrarlo, con una dimostrabilità così disperante che nessuno nei millenni ci ha mai provato, e siamo rimasti fermi a questo fideismo oscurantista.
Da anni non faccio che mostrare, sulla scorta di Freud, che l’uomo è sempre e solo uomo anche nel peggio, che le leggi di moto del nostro organismo sono tutte solo umane, positive cioè poste, elaborate dal nostro pensiero come istanza elaborante leggi di cui il nostro organismo non è affatto dotato:
ma siamo ancora lì, al dogma dell’identità biologico = animale.
I danni fatti da Pascal ci oscurano ancora:
il suo lurido “l’uomo è una canna pensante”, il suo noioso infinito di cui noi avremmo “sete”, la sua fetida “scommessa” (Voltaire la chiamava “disonesta”).
Il mio intelletto poi non si è ritratto dal senso di comico indottomi dalla risposta del Papa sull’“assoluto”:
da secoli fino a ieri la teologia cristiana traboccava di “assoluto”, ebbene da oggi basta, contrordine compagni!, “assoluto” non va più bene perché significa slegato, senza rapporto, mentre nel cristianesimo è tutto rapporto!:
ma escludo che il senso del comico basterà.
Rimando a ciò che ho già scritto sull’unico significato che annetto alla parola “fede”, quello di giudizio (razionale) di affidabilità pronunciato su un pensiero.