Pochissimi capiranno questa domanda nella sua ovvietà.
Ho come piano di vita – qualcuno direbbe programma o linea – quello di coltivarne il campo come esente da omissione e dalla sistematizzazione di questa che è censura:
campi e fossi sono ovunque abitati da nevrosi, perversione, psicosi, che sono forme diverse di indifferenza e ostilità al pensiero, spesso filosoficamente paludate.
L’alternativa è ovunque presente 24 h su 24 (meglio sarebbe dire 48 h):
essa riguarda il mio piacere, mentre omissione e sistematizzazione mi dispiacciono, affaticano, danneggiano.
Trascorro alcune di queste ore accanto a un divano che ospita un corpo parlante (ciò è chiamato “Psicoanalisi”):
quante ore al giorno faccio lo psicoanalista?:
risposta, quella % delle 24, e uguali alle 24, che mi servono per fare soldi, considerato che nel nostro mondo i soldi servono:
in quella % faccio come nelle 24, per le quali non sono pagato.
mercoledì 17 luglio 2013