METAFORÀ CREÀTON

Sabato domenica 6-7 luglio 2013
in anno 157 post Freud amicum natum

 

Di ritorno da un Convegno in Grecia, il collega Glauco Genga mi ha proposto come quiz una scritta greca da lui vista su un furgone:

μεταφορὰ κρεὰτων.

Fortunatamente ricordavo il mio greco liceale quanto basta per non cascare in dotte speculazioni filosofico-linguistiche sulla metafora, infatti sapendo che créas (…) significa carne, quella del macellaio, ho dedotto che si trattava di un furgone di trasporto carni.

L’interesse non sta nel mio modesto exploit scolastico, bensì nel fatto che il greco esplicita lessicalmente i due ben distinti significati della parola italiana “carne”, quello di créas e quello di sarx, non più la carne del macellaio o natura:
la confusione tra le due carni ci opprime e istupidisce da millenni, è ora di trattarla come sarxastica.

Freud parla della sarx non della creas,
e il Prologo di Giovanni dice che il Verbo si è fatto sarx non créas.

Gli psicoanalisti fanno lo stesso errore dei cristiani quando credono che il nostro corpo sia créas,  natura, perché esso è materia animata (ecco l’“anima”) da una legge di moto squisitamente umana, non biologica, che è pensiero (“pulsione”):
e la celebre frase di quel Prologo si traduce finalmente “Il Verbo si è fatto pulsione”, sarx e non créas o natura:
la celebre “incarnazione” va pensata (quanto a creduta ognuno se la veda da sè) in una carne già meta-fisica, quella del corpo umano cioè con una legge di moto già umana.

É ciò che dico da anni:
non c’è “cosa” senza la sua legge di moto:
senza legge la “cosa” è morta, e infatti Freud osserva che la morte è lo stato inorganico cioè senza moto-pensiero.

La carne umana è già meta-fisica:
con un guizzo appena ulteriore ripeto che non si fa l’amore con la creas ma con la sarx, insomma la vita sessuale umana è anch’essa metafisica:
lo è anche nel peggio perché “metafisico” non significa necessariamente buono, il delitto è anch’esso metafisico come la guerra e il sadismo

Anche il malessere nella Cultura, detto “disagio della Civiltà”, è metafisico.

Ho già parlato del docetismo imperante sull’umanità, oggi come Psicologia che è solo lo stato decaduto della Filosofia.

La traduzione “il Verbo si è fatto pulsione” fa sorgere una questione che sembrerebbe interessare i soli cristiani:
poiché ogni uomo, donna compresa, è un caso di Verbo o logos che si è fatto pulsione, di pensiero istituito e articolato come legge del corpo nell’universo dei corpi, allora il caso individuale di Gesù che cosa avrebbe di nuovo o almeno di inedito?:
rammento che i Padri erano andati vicini alla questione, dato che avevano chiamato Gesù “primo Adamo”.

 

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