Con oggi riprendo Think! pubblicando un breve pezzo del libro che ho appena curato con Raffaella Colombo.
Ho aspirato a lungo a scrivere una fiction intitolata Salomè, in progresso letterario sul già progresso letterario della Salomè di Oscar Wilde illustrata da Aubrey Beardsley.
Non ci sono riuscito, ma mi sono consolato riconoscendo che almeno ne avevo già scritto l’antefatto nel mio articolo precedente intitolato Lei e lui: la decisione (leggi), supportandolo oggi con il disegno di Luca Signorelli noto come La Maddalena (Parigi, Louvre, Cabinet des dessins).
Questa Maddalena è di una bellezza raffinata, aristocratica, politica, è riccamente ed elegantemente vestita e non grossolanamente discinta o almeno penitente (Georges de la Tour), giovane ma eroticamente esperta, sideralmente lontana dalle “Maddalene” della tradizione pittorica, pentite perché ex p…ne.
La stessa “Maddalena” del racconto evangelico è in accordo con quella di Signorelli, e con la Salomè evangelica, giovane, aristocratica, elegante, politica grazie all’alta società in cui è cresciuta, esperta sì in arti erotiche ma esente dal pregiudizio “sessualità” o istinto sessuale di cui è invece malato Erode: la celebre “danza” documenta bravura esercitata per ragioni politiche.
Vero è che in Wilde-Beardsley cerca Giovanni-Iochanaan (“j’ai baisé ta bouche Iochanaan, j’ai baisé ta bouche”), ma perché è un personaggio che la interessa, e come personaggio politico.
Resta solo da chiedersi come abbiamo potuto noi cristiani essere intellettualmente così dementi e moralmente così inconsistenti.
Uno psicoanalista è alleato di Salomè.
Lascio libero campo a chi vorrà completare l’opera.
lunedì 17 giugno 2013