Una prima battuta della Lady:
“Non esiste una cosa che si chiami società:
esistono singoli uomini e singole donne, ed esistono famiglie”.
Commento:
1° “Esistono famiglie” è una frase ambigua che è la Lady stessa a disambiguare in un’altra battuta:
“A casa è dove si va quando non si ha niente di meglio da fare”, donde il mio elogio del single o eremita riveduto e corretto:
lo pensavo già da bambino, quando venivo chiamato “il pensionante”.
2° La prima parte della frase è puro liberalismo senza libertà, ma ha il merito di chiarire che il liberalismo non è negazione dello stato bensì della società:
questa esiste solo grazie a singoli individui che la fondano nella relazione di uno con tutti gli altri, cioè nella illimitatezza potenziale del pensiero del rapporto:
in cui nessuno è escluso dal poter diventare partner, ecco la società, società e non gruppo o massa come nel fascismo-nazismo.
É questo pensiero a fare del singolo la san(t)a sede della Costituzione a partire da una Prima Costituzione (alla quale ho dedicato numerosi video YouTube):
il Diritto corrente è posto inapparentemente in essere da un Primo Diritto:
ripropongo il mio esempio del semaforo rosso (leggi), che esisterà anche in un eventuale Regno dei “cieli”:
è perfino sciocca l’idea millenaria e millenaristica di un tale Regno come esente da Costituzione e Diritto, e fatto coeso da una melassa divina, massa mistica e non società.
La mia Costituzione non soffre dunque del liberalismo forzoso della Lady:
“liberalismo forzoso” è l’ossimoro che definisce il liberalismo.
Questo articolo potrebbe essere un mio nuovo video su YouTube.
Una seconda battuta della sullodata:
“Nessuno si ricorderebbe del Buon samaritano se avesse avuto solo buone intenzioni:
aveva anche soldi”.
Magnifico!, serve a ricordare che non ci sono buone leggi senza copertura economica:
anche Francesco d’Assisi sarebbe stato d’accordo, lui che ce l’aveva soltanto con il salario come mercificazione-schiavizzazione-umiliazione del lavoro, che distingue l’umanità in due, poveri e ricchi:
il Buon samaritano non era un salariato.
La povertà deriva dal salario, e dalla restrizione del pensiero al fatto di non averlo, ossia al salario che fa povertà (mi daranno del comunista).
Forse manderò questo articolo anche al Papa.
mercoledì 10 aprile 2013