Ancora un esempio, come quello di ieri, di Tribunale Freud ossia di guarigione del pensiero per mezzo del pensiero.
Tolkien è stato uno dei migliori filosofi che abbiamo avuto:
l’oggetto – qualsiasi, nel caso del Signore degli anelli l’anello – è maligno per il solo fatto di trovarsi in posizione di oggetto.
E che cosa lo pone in tale posizione?, risposta:
una frase, “Tesoro mio!” (Gollum):
e in fondo Mordor è un idiota cattivo, mono-maniaco, come Gollum.
Con i suoi colori oscuri o lividi, il romanzo rappresenta visivamente la frase di Freud “l’ombra dell’oggetto cade sull’io”, compreso l’io dei filosofi.
Questo romanzo-saga illustra l’opposizione patologica alla soluzione del Tribunale Freud che è pensiero:
si oppone la necessità di una guerra e di una forza superiore finale.
Questa è una forza della natura, un vulcano dei vulcani, un Dio dei vulcani, un mono-vulcanismo come mono-teismo per distruggere l’oggetto, invece del giudizio pacifico sulla frase (ordine giuridico del linguaggio):
tanto pacifico da non mandare all’inferno nessuno, salvo non impedirlo a chi proprio ci vuole andare:
ne conosco nella loro inaccessibilità di principio (“narcisismo”).
In fondo l’inferno è un manicomio eterno:
il problema logico del paradiso è di sapersene distinguere, il che è sempre stato arduo.
venerdì 15 marzo 2013