Sabato domenica 23-24 marzo 2013
in anno 156 post Freud amicum natum
Venerdì 15 marzo in Tolkien filosofo scrivevo:
“In fondo l’inferno è un manicomio eterno:
il problema logico del paradiso è di sapersene distinguere, il che è sempre stato arduo.”
Non è un problema religioso bensì logico, loico, laico, tanto che J. Lacan scriveva “Il desiderio dell’uomo è l’inferno”:
salvo, come dico io da tempo, ri-costituzione di tutti i termini:
per fare questo ho dovuto rivoluzionare la “pulsione” o legge di moto, ponendo al posto dell’oggetto la materia prima, soggetta al lavoro produttivo di due partner.
L’amore incede in questa rivoluzione, non c’è amore per l’oggetto ma solo sadismo.
Lacan non è andato oltre Tolkien:
infatti ammette la sola possibilità che l’oggetto a (l’anello in Tolkien) cada o decada, come appunto l’anello nel vulcano.
Freud riscontrava che la patologia non decade mai, è eterna:
l’eternità concepita nei millenni non è mai stata che questa.