Una persona della mia stessa compagnia in visita a Israele (vedi lunedì 7 gennaio) ha commentato pertinentemente:
“Nei ‘Luoghi Santi’ ho visto soltanto dei buchi”, peraltro dei buchi dislocati rispetto a dove sarebbero se le informazioni storico-topografiche fossero attendibili.
Mi repelle rimembrare quel buco gracchiante che è noto come “Santo Sepolcro”.
In breve, non c’è Terra Santa, né buchi, anche se ne rispetto l’estesissima idea altrui.
La memoria nella sua compulsione non santifica nulla, non c’è santa compulsione ma solo patologia, di cui la Storia è la poco santa sede.
Scriveva J. Lacan che s’historiser è s’hystériser:
dal contenuto informativo della Storia sappiamo che l’isteria con ciò che le segue ha fatto colare molto sangue.
Insisto nel mio cristianesimo, replicando ai miei correligionari che mi rimprovererebbero
– quelli che vorrei, come Freud, poter chiamare i miei co-irreligionari –:
“Lasciate che i morti seppelliscano i loro morti”.
giovedì 10 gennaio 2013