Ieri sera, lunedì 17 dicembre su Rai 1, Roberto Benigni ha recitato il suo numero di successo sulla Costituzione italiana.
In fondo non mi stupisce che ciò sia avvenuto, insieme a tutti i precedenti richiami alla Costituzione da parte del nostro Presidente della Repubblica, proprio mentre nella mia estrema modestia di mezzi sto enunciando in video su YouTube un’altra distinta e prima Costituzione, amica e partner di quella di cui sollecita la muta amicizia e partnership.
Detesto la metafora del cuore quando designa oscura interiorità, ma la accetto e promuovo per designare la prima Costituzione avente il singolo cioè il pensiero come san(t)a sede universale, pulsante perché pulsione.
L’arringa di Benigni, se presa nella solitudine della Costituzione, è solo consolatoria, visto quanto è debole il suo aiuto nella crisi attuale, che non è solo economica ma politica e intellettuale, gravemente psicopatologica in tutti (“depressione”).
mercoledì 19 dicembre 2012