In un deserto è falsificato il detto “Facile come bere un bicchiere d’acqua”, ma è solo perché manca l’acqua.
C’è però il caso che l’acqua ci sia o il cibo (è molto più rara l’anoressia d’acqua), ma con facilità negata.
Possiamo generalizzare senza limiti, includendo nella casistica per esempio la paralisi isterica, in cui è falsificato impudentemente il detto “Facile come muovere un dito” o “allungare una mano”.
In generale osserviamo che è sotto attacco, o obiezione paramilitare, non la cosa né l’organo ma la facoltà d’atto, in assenza di impedimento neurobiologico, materiale o sociale.
la parola “neurobiologico” oggi va forte, senza che tra tanti deliri qualcuno deliri il neurone della nevrosi, salvo il delirio negativo di negare la nevrosi, per prima l’isteria.
É come se il croupier dopo avere proclamato “rien ne va plus” lo equivocasse al punto da mettersi in sciopero (o sarebbe una serrata?):
tutti licenziati lui compreso, anzi solo lui perché il casinò lo licenzierà.
Tutto per dire che il nostro problema non è il difficile bensì la congiura contro il facile:
a tutti i livelli, anzitutto intellettuali.
Bombardato è il facile ponte tra percepire sensoriale e percepire economico, tra apprendere e prendere, tra capire e capere.
Prima o poi uno arriva a questi pensieri, e singolarmente per mezzo di un’analisi, poi si orienterà:
solitamente farà quello che può, ossia poco perché il potere (verbo) passa per altri.
giovedì 6 dicembre 2012