Dopo il mio nuovo video appena presentato (http://www.youtube.com/user/giacomocontri), mi viene ricordato da Glauco Genga Il pensatore (Le penseur) di Auguste Rodin:
Ma neanche per … sogno!, questa figura è solo la satira millenaria del “pensatore”, che insomma soffre di cefalea, una satira concepita dai più anche se sembrano rispettarla in un allibito e inibito mutismo.
La parola “pensatore” si addiceva già a mia figlia Rachele all’età di tre anni allorché, vedendola silenziosa in un corridoio, le domandai:
― Che cosa fai?
per ottenerne in risposta un:
― Penso!
Sarebbe stato contrario alla logica ultradomandarle “Che cosa?”, cioè determinarne il pensiero secondo l’oggetto.
Il cogito della mia pensosa ma non rodiniana treenne, non meno cartesiano di ogni altro, è il medesimo in ogni modalità, compreso il sogno e il lapsus, così come in ogni premeditazione.
Non posso più apprezzare un Logico, cultore del campo del pensiero, che non riconosca l’estensione freudiana di tale campo:
con la pietosa scusante che la psicologia non è veramente pensiero se non come pensiero più basso, o magari più alto ma comunque di classe non logica (“il cuore ha delle ragioni che la ragione non intende”).
Il principio di piacere è principio logico non meno del principio di non contraddizione:
ma siamo ancora lì a non tollerare l’idea.
martedì 13 novembre 2012