PSICOANALISI VS CRISI

La psicoanalisi – e il discorso o pensiero dal quale procede – non è mai stata così attuale, come esempio, come in questi ultimi anni di alienazione e depressione dell’iniziativa, di sopravvivenza in quanto causa finale generale:
la stessa presunta e famigerata “Legge Ossicini” non ha alcuna possibilità di configurare la psicoanalisi, e di configurarne l’insegnamento, se non per oscura classificazione di essa nello slavato e miserabile carrozzone delle “Psicoterapie”.

Infatti:
1° non esiste alcuna fonte istituzionale (anzitutto universitaria) che abbia la competenza, o semplicemente la pretesa, di dispensarne il titolo e prima di esso la formazione:
vero che esistono al mondo delle Associazioni che lo pretendono, ma sono Associazioni private che hanno come unica autorità la libertà costituzionale di associazione e opinione (non certo l’autorità della Scienza):
questa semplice verità è ciò in cui quasi tutti gli psicoanalisti sono venuti meno a Freud (in ultima analisi è il medesimo contenuto della “resistenza” dei pazienti).

2° un’analisi è possibile solo su domanda cioè iniziativa individuale:
nessun servizio pubblico la potrebbe dispensare.

A questo esempio si viene meno da un secolo (almeno), e qui non parlo più della resistenza degli psicoanalisti:
oggi, “crisi” significa impedimento generale ad autorizzarsi da sé, ossia all’unico desiderio che esista.

Ma non voglio più ripetere ciò che è facile ed evidente.

giovedì 5 luglio 2012

 

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