SUBLIME SUICIDIO

Completo l’articolo di ieri (da rileggere prima).

1° Scrivevo che il suicidio è farsi giustizia con le proprie mani, mentre io sono contrario perché virtù è invece farsi diritto con le proprie mani:
chi ha orecchie per intendere …, in ogni caso lo dico e dimostro da anni.

2° Terminavo dicendo che qualcosa resterebbe però da dire un’altra volta cioè oggi:
nel credito negato all’imprenditore poi suicida  c’è qualcosa di specifico anzi di singolare rispetto all’avversione universale generica del suicida, ossia il fatto che al credito negato seguirà l’impossibilità a imprendere, a continuare a iniziare cioè a fare di testa propria (se non è imprendere non c’è testa propria).

Ricorda il caso menzionato da Freud (ricordo bene?) del condannato a morte, che minuti prima dell’esecuzione capitale si impicca perché il vivente desidera morire a modo suo e non preordinato da altri, e del resto in molte morti troviamo la firma.

Penso che sia una firma ritardataria.

mercoledì 9 maggio 2012

 

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