IL LECITO

L’italiano è una lingua ben fatta:
come parola composta designa ciò che non è lecito (“illecito”), come parola semplice con articolo designa ciò che è lecito.

É nella prima infanzia che inizia la manovra della menzogna da il lecito a illecito, a partire dalla frase “certe cose non si pensano neanche”:
perfino il peccato originale è stato la mutazione genetica, neoplastica, da lecito a illecito, l’albero del bene e del male è la corruzione da lecito a illecito.

Dall’origine, sotto accusa è il lecito non l’illecito.

Un esempio facile e frequente, e in fondo gaio quando si è venuti a capo:
quanti sono i sogni di venire scoperti mentre si fa l’amore!

Lecito significa ciò che è legale senza autorizzazione esterna:
lo dico da decenni, è la giuridicità generale, libertà senza anarchia, del permesso giuridico.

Se uno prendesse carta e matita (o computer) e facesse la lista dei leciti, sarebbe sorpreso.

lunedì 7 maggio 2012

 

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