Riprendo da venerdì 13 aprile, La congiura della doppia povertà.
La “crisi” è del pensiero proprio come nella crisi di panico, in cui si perde la testa:
la “crisi di panico” comunemente detta, con tutto il suo drammatismo perfino ridicolo, è solo un caso particolare di crisi di panico.
In economia si tratta sempre e solo di appuntamento, infatti si dice domanda-e-offerta (appuntamento non è anzitutto la cena a lume di candela).
Ho appena scritto che l’uomo della povertà di oggi (“crisi”, “austerità”, recessione, disoccupazione) è l’uomo della povertà due volte, perché è il medesimo della povertà platonica, o dell’amore platonico, ossia che le due povertà sono sinergiche:
si tratta dell’amore-mancanza o amore-povertà.
Platone-Diotima offre discorsivamente l’amore, ma è un’offerta senza offerta, è una menzogna che ci sia offerta:
si offre di domandare, e il soggetto che fino a un momento prima non domandava se non ciò che gli era offerto, da questo momento è ingannato per sempre, salvo una cura che sappia interrompere il “per sempre”:
la psicoanalisi è una tale cura.
lunedì 16 aprile 2012