IL PERSECUTORE DEGLI SPERANTI

(vedi Lasciate ogni speranza di sabato domenica 11-12 febbraio).

Una breve “coda” all’articolo di ieri:
il sonetto di Petrarca “Solo et pensoso” termina con la terzina dell’errore collettivo dell’umanità:

“Ma pur sì aspre vie né sì selvagge
cercar non so ch’Amor non venga sempre
ragionando con meco, et io co’llui.”

Ossia perseguitandomi con la sua massacrante assenza come presupposto, come domanda ab-soluta, come bisogno delirato.

“Amore” – presupposto, l’assoluto della domanda d’amore, il bisogno d’amore – è il persecutore, o La Donna scovata come pensiero dominante o delirante da Leopardi.

Mi occuperò poi di ritrovarlo nel masochista e nel melanconico, senza trascurare il sadico che “ama” l’umanità.

mercoledì 15 febbraio 2012

 

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