[Seguito di lunedì e martedì.]
Convengo
Ne convengo secondo i due momenti del rilievo stesso [1], a. e b.
1° il Gesù-pensiero
Premetto che non mi occupo preliminarmente della storicità individuale del personaggio, bensì del fatto che entro pochi decenni del primo secolo dell’era detta appunto cristiana – inutile tirare sul prezzo quanto al tempo – si è costituito un pensiero riferito a questo nome, che posso anche chiamare il Gesù-pensiero o pensiero-di-Cristo, pensiero di pensatore a pieno titolo, metafisico.
I due momenti a.e b.:
1. Scoop
Prendo dapprima la via più breve, annotando che in tale (Gesù)-pensiero trova posto nientemeno che il desiderio-pensiero che la vita-moto del corpo riprenda incessantemente dopo la morte come incidente effettivo ma effimero:
non mi risulta che qualcuno abbia osservato (allora sto facendo uno scoop) che la cosiddetta “ascensione” denota un desiderio [2], ben altro della sublime banalità del miracolo della resurrezione che getta fumo negli occhi:
un miracolo peraltro pericolosissimo, se mancasse il sapere certo che non ricomincerà tutto daccapo (“peccato originale”):
una persona di buon senso non potrebbe desiderare con certezza di fare un altro giro di quella che in ogni caso non è stata una bella danza, malgrado tante cose interessanti quando va bene.
Un simile pensiero-desiderio contrasta tutto il pensiero antico, greco anzitutto, non meno che tutto il pensiero corrente:
siamo melanconici, in psicologia il principio di piacere non è vincente:
ma almeno è chiaro, contrariamente a un secolo di Psicologia, che ogni psicologia è filosofia, e che la psicologia nel bene o nel male è metafisica, o meta-psicologia come la chiamava Freud:
quella del Gesù-pensiero è una meta-psicologia, come lo è quella di Freud in contrario ad altre:
osservo da anni che è come metafisico che Freud è stato slealmente combattuto.
(segue)
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[1] Prendo nota che in esso si osserva un mio “interesse” per il cristianesimo:
ora, questa parola informa che ambedue siamo stati dei giovanissimi – diciamo fine ’50 inizio ‘60 –, e che all’epoca il cristianesimo suscitava ancora interesse, sia pure per opposte ragioni:
oggi direi che non ne suscita nessuno, eccetto che in quei musulmani fanatici che trovano i cristiani ancora abbastanza interessanti da massacrarli.
[2] L’ascensione dovrebbe essere la prima festività del cristianesimo, designando non il solito stupefacente miracolo bensì un successo del pensiero.
giovedì 12 gennaio 2012