Oggi riposo.
Non mi proibisco però di osservare con piacere che anche in articoli recenti ho tenuto il filo, sempre un unico filo su un unico piano:
ossia che alterno sempre, e talvolta condenso, commenti (mai interpretazione-ermeneutica) senza famiglia cioè senza limiti neppure disciplinari:
è stato Freud a inaugurare questo filo su piano, pensiero animante senz’anima.
Conoscete il romanzo ottocentesco Senza famiglia di Hector Malot?:
non ho nulla contro la famiglia (da qualche parte bisogna pur cominciare, un primo sportello è conveniente averlo), ma non è la mia archè, né il mio approdo né la mia dimensione.
Poiché riposo non do seguito a queste poche righe.
mercoledì 16 novembre 2011