Steve Jobs non era un genio:
era un bambino:
quello, come dico sempre, che a due anni di vita ha superato Mozart due volte:
1° ha appreso in metà tempo la musica del linguaggio,
2° si è fabbricato da sé il clavicembalo della fonazione.
Lui ha continuato.
Chissà come, si è salvato dalla cattiva modestia, da quell’umiliazione che chiamiamo “educazione”.
Ha cominciato presto a operare.
Se ripartiamo da questo reale e realistico bambino, dobbiamo inferire che la civiltà è puro spreco:
l’umiliazione precede la schiavitù.