Come sempre non si è dato retta alle proprie fonti, in questo caso a proposito della Geenna o Gehenna come il vero Inferno:
era la discarica di Gerusalemme.
La nostra civiltà è invasa come Napoli dalla spazzatura, ma qui si tratta della spazzatura degli Ideali [1], come Il Bene, Il Bello, Il Vero, La Giustizia, L’Amore, La Donna, La Madre:
poi facciamo di tutto per riciclarla in nuove riforme del mondo, e guarda come siamo ridotti.
É per un Ideale che si ammazza e ci si fa ammazzare, tutte cose per cui andiamo … pazzi.
Gli Ideali sono altrettanti furti al regime dell’appuntamento, che è l’integrazione di economia e diritto (tradizionalmente quanto modernamente dis-integrati).
Nell’Inferno − non quello sadico medioevale − di una tale discarica, la pena sarà la medesima che è prodotta dall’Ideale, l’angoscia:
anzitutto dall’Ideale “L’Amore” − l’amore corrotto come ideale −, il minaccioso ricatto dell’umanità:
poi ci si avvita, e si cerca sedazione nell’Ideale, come nelle braccia della Madre, Ideale anch’essa:
è un ricatto di stampo mafioso.
Se esisterà una nuova terra (basta con Cielo-e-Terra) in cui saremo salvi cioè con la testa a posto, porteremo le scolaresche al Museo degli Ideali, per mostrare da che cosa ci siamo salvati (non Egitto o Babilonia ma Atene).
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[1] In Istituzioni del pensiero ne ho catalogati più di venti.
martedì 27 settembre 2011