MAMMA E BERLUSCONI. E IL PARTITO DI MÖBIUS

Risultato elettorale vistoso, che auspicavo con tanti altri.

Di Berlusconi c’è voluto un po’ di anni per disfarsi, disfarsi di Mamma è una faccenda che ricopre i millenni (vedi ieri e l’altro ieri):
non sono disfattista sulla possibilità di disfarsene, sto alludendo all’altra faccia della politica, scissa tra cosa pubblica o esteriore, e “Mamma” come rappresentante sì universale della cosa di tutti, ma non pubblica bensì interiore:
la cosa scissa è l’uomo vecchio (1. 2. 3. 4.), che resta duro come il ferro e bipartisan in destra e sinistra.

Se volessi buttarmi in politica dovrei fondare il Partito di Möbius (ma nel mio “piccolo” lo sto già facendo) che, almeno nell’adozione della striscia di Möbius, è l’atto politico di J. Lacan:
la striscia di Möbius non è niente di difficile, ritagliate una striscia di carta e collegate i due lati opposti, otterrete un cilindro, con un esterno o esteriore e un interno o interiore:
però anche, prima di collegarli ruotate di 180 gradi uno dei due opposti, e poi fate il collegamento con l’altro, otterrete una rivoluzione dello spazio senza più dentro né fuori (già Escher).

martedì 31 maggio 2011

 

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