“TU SEI … ” (INTELLIGENTE), OVVERO IL SEQUESTRO DI PERSONA

L’“ontologia”, finché riguarda gli enti della natura o gli enti matematici, passi, ma quando riguarda noi è la nostra condanna:
essa ha la forma “Tu sei …”, segue predicato o sequestro.

Considero ora il predicato “intelligente”, di cui descrivo gli effetti funesti.

Ricordo bene casi di compagni di liceo, i cui genitori predicavano il figlio, il loro caro figliolo, come “intelligente”:
giunti all’Università, alcuni che ci erano cascati, sequestrati, non hanno più combinato niente a partire dal non studiare (essendo “intelligenti” il successo doveva derivarne senza lavoro), e poco dopo sono andati a rotoli.

Quante volte, avendo tratto delle conclusioni per mezzo del mio lavoro, sono stato ingiuriato come “intelligente”!:
osservo che è un’ingiuria perversa per sconfessione del mio operato o lavoro e annullamento delle mie conclusioni.

Narciso, questo deficiente (“dementia”) nelle sue deiezioni è convinto della sua intelligenza, e non lavora, anzitutto con il pensiero.

“Tu sei!” (onnipotente e onnisciente) Poverodio!

Lacan quando voleva liquidare qualcuno gli diceva “Quanto sei intelligente!”

Potrei tessere considerazioni analoghe su fanciulle predicate “belle”.

mercoledì 13 aprile 2011

 

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