Ne scrivo da anni a partire dall’uomo nuovo di cui scrivo da ancora più anni, sulla scorta stabile di Freud, ma non ne ripeto nulla compresi i quattro articoli già elencati del vecchio.
Di quest’ultimo ho appena riparlato a proposito della vecchia “patacca” platonica dell’anima, tutt’uno con la vita come diseconomia:
e d’altronde l’Ideale platonico è schiavista, utopico, con un celestiale sorriso sulle labbra degli schiavi.
Una mia visitatrice (amo questa parola) mi ha appena detto, con parole adeguate, di riconoscere che in fondo lei mi domandava di farle funzionare uno dei quattro articoli suaccennati dell’uomo vecchio (l’innamoramento):
ma io non le ho lasciato alcuna “speranza”:
strana cosa la speranza che riesca ciò che è fatto per fallire (da millenni).
A questa domanda né posso né voglio offrire.
Dove Freud offriva pensiero, Jung si è opposto contro-offrendo anima fino all’occultismo.
Il dibattito politico, italiano e mondiale, si svolge sempre più sul filo della distinzione tra i due uomini donne comprese, a tutto favore del vecchio e senza neppure voler pensare il nuovo:
le stesse opposizioni perlopiù agiscono nel vecchio.
Potrei commentare a questa luce giornali e telegiornali dell’ultima settimana, o mese o anno.
martedì 1 marzo 2011